Chi siamo

Siamo una famiglia: Annarita, Franco, Margherita, Damiano. Nel 2009 aderiamo al progetto Translands che prevede la costruzione di “Case della Memoria”, così nel vecchio fienile dei nonni ristrutturato nasce un Museo Contadino e dell’artigianato della Val D’Arda.

L’anno successivo decidiamo di affiancare all’azienda agricola, l’attività di Agriturismo.

Un luogo a misura d’uomo, di donna e di bambino. La vecchia stalla dove i nonni allevavano 13 vacche e un toro, può ospitare fino a 40 coperti, a gestione familiare. Un ambiente di forte impatto emotivo.

Casa della Memoria

Da dove veniamo

Siamo in questa piccola azienda agricola da tre generazioni, dal 1939. Amiamo questo luogo e ciò che ci circonda, ma vogliamo condividerlo con altri.

Il nostro OrtoIl nostro orto

Coltiviamo le nostre verdure senza utilizzare diserbanti e trattamenti chimici, ma con l’amore per la terra e la pratica acquisita in decenni. I sapori che sentirai nei nostri piatti provengono dal nostro lavoro nella nostra terra.

 

La vigna 70276654_2372629496343597_9220170392138678272_o

Nella vigna del nonno continuiamo a produrre Barbera, Croatina, Cabernet, Merlot . Le uve passano poi nelle sapienti mani dei nostri cugini Veneziani di Magnano, così ci torna il nostro vino, che troverete sempre in tavola!

I cereali

Nei campi coltiviamo farro, grano e orzo con metodo Biologico, che poi utilizziamo in cucina per le preparazioni.

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Le materie prime

Le materie prime che non riusciamo a produrre, ci arrivano da altre aziende agricole a noi vicine, che come noi operano nella salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente. Conosciamo i produttori e i loro metodi di coltivazione, diversi sono nostri amici, ma soprattutto possiamo vedere ogni giorno, direttamente sui loro campi, la serietà del loro lavoro. Di tutti i prodotti che utilizziamo vi raccontiamo l’origine direttamente in tavola, devi sapere ciò che mangi!

Bio, Equo e Solidale

Per le materie prime che nella nostra zona non si coltivano, come il riso, scegliamo aziende agricole Biologiche nazionali. Per quei prodotti che invece non si coltivano nemmeno in Italia, ma in paesi lontani, come il cacao, prediligiamo se possibile il commercio equo – solidale. Così abbiamo almeno la speranza che i lavoratori dell’intera filiera non vengano sfruttati o sottopagati.

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